LASCIAMI CADERE

Daniele Spanò

Testo critico di Daniela Cotimbo

PERIODO: 14 novembre 2025 – 24 gennaio 2026

COMUNICATO STAMPA

Sala 1 è lieta di presentare la mostra Lasciami cadere dell’artista romano Daniele Spanò.

“Il progetto indaga l’ambiguità delle immagini nell’epoca dell’ipertrofia digitale, raccogliendo ricerche e suggestioni degli ultimi due anni, focalizzandosi sull’immagine della caduta e sulla conseguente ricerca di fragili equilibri. L’artista mette in scena un percorso multimediale fatto di installazioni precarie: schermi, sculture e altri sistemi effimeri si mostrano allo spettatore nella propria vulnerabilità, celando, come nel caso dei dispositivi emanatori di immagini, il loro contenuto principale. Le immagini non più visibili allo sguardo si tramutano in tracce luminose; sono – nelle parole dell’artista – “fantasmi che stentano a svelarsi, luci emanate da un corpo che non possiamo vedere”. Qui lo spettatore, privato della possibilità di riconoscere il contenuto della trasmissione, è costretto a fare affidamento su qualcosa che non conosce e non può esperire. Tale circostanza non differisce molto dal rapporto che intratteniamo quotidianamente con le immagini mediali: anche laddove i contenuti si mostrano nella loro apparente oggettività, siamo chiamati a interrogarci sulla loro veridicità e sugli effetti che la loro diffusione provoca su di noi. Le immagini odierne sono infatti spesso definite “operazionali”, contenuti concepiti da macchine per altre macchine, e come tali manipolabili tanto nei fatti quanto nelle intenzioni. La realtà diviene dunque un dispositivo instabile così come appaiono le delicate installazioni di Spanò. L’artista invoca l’azione della caduta come tentativo ultimo di sottrarsi alle complesse condizioni in cui versano le odierne narrazioni. Lasciami cadere è un invito a far cadere il velo delle certezze surrogate e a muoverci come funamboli tra gli intricati strati del reale.”

Daniela Cotimbo

Si ringrazia TPE Teatro Astra per la collaborazione e RE:HUMANISM per il partenariato.

Biografia

Daniele Spanò è un artista visivo, regista e scenografo. La sua ricerca si concentra principalmente in ambito installativo e performativo, distinguendosi per un approccio sperimentale e multidisciplinare, in cui immagine in movimento, luce e suono scambiano costantemente le proprie competenze e concorrono alla creazione di dispositivi ibridi e complessi. Dal 2004 approfondisce sperimentazioni visive in video real-time multicanale, espone quindi le sue opere sia in Italia che negli Stati Uniti in Armenia in Australia e in Russia.

Nel 2005 entra a far parte del team creativo del celebre videoartista Gary Hill per la realizzazione della grande installazione site-specific Resounding Arches al Colosseo di Roma. Nel 2011 viene selezionato da Takeshi Kitano per rappresentare la scena artistica romana all’interno del format televisivo Takeshi’s Art Beat da lui stesso condotto.

Dal 2012 al 2015 è consulente artistico della Fondazione Romaeuropa e curatore della mostra DigitaLife presso il MACRO / La Pelanda di Roma. Le edizioni da lui curate sono state realizzate in collaborazione con istituzioni internazionali come Le Fresnoy – Studio national des arts contemporains (Francia) ed Elektra / BIAN – International Art Festival & Biennial di Montréal (Canada). Nel 2016, In collaborazione con Luca Brinchi, progetta e realizza lo show multimediale per la presentazione della collezione Gucci al Fashion Week di Milano.

Dal 2020 consolida il percorso di scenografo collaborando con numerosi registi e coreografi in ambito teatrale, coreutico e operistico. I suoi progetti sono stati presentati in importanti contesti nazionali e internazionali, tra cui: Maggio Musicale Fiorentino (Firenze), Théâtre National de Chaillot (Parigi), Piccolo Teatro (Milano), Busan Cinema Centre (Corea del Sud), LAC (Lugano), TPE Teatro Astra (Torino), Théâtre de L’Odeon (Parigi) e molti altri.

Tar gli ultimi impegni si ricorda la regia dell’opera Perseo e Andromeda di Salvatore Sciarrino, produzione della Sagra Musicale Malatestiana e di Forma Sonata (sua anche la drammaturgia) prodotta da ERT Emilia Romagna Teatro.

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