Tito: paesaggi e nature morte 1955-1973
Testo critico di Antonello Rubini
PERIODO: 30 gennaio – 28 febbraio 2026
Dal martedì al sabato 16:30 – 19:30
COMUNICATO STAMPA
In occasione del centenario dalla nascita di Tito Amodei (Colli al Volturno, 11/03/1926 – Roma, 31/01/2018) fondatore della galleria, Sala 1 propone una mostra dedicata al paesaggio e alle nature morte. Attraverso una selezione di opere pittoriche si vuole mostrare il percorso di Tito da una pittura figurata, che emerge nelle opere della metà degli anni 50 come “Paesaggio” e “Porto di Livorno”, ad una pittura più astratta dal segno materico evidente nelle diverse “Natura morta” che l’artista realizza nei primi anni 60, in cui l’identificazione del soggetto diventa sempre più difficile.
Durante l’esposizione, le opere di Tito entreranno in risonanza con un progetto sonoro di Roberto Rosi, compositore noto per la sua capacità di creare musica estrapolando suoni dalla materia: «la materia, quando diventa forma, custodisce inevitabilmente un proprio suono dormiente, in attesa di essere risvegliato». In questa occasione, i suoni dormienti utilizzati da Rosi saranno quelli custoditi nelle numerose opere scultoree di Tito.
A completare la mostra la proiezione del video: “Tito. Energie. Tra figurazione e Astrazione” di Stefano Fontebasso De Martino, contenente una raccolta di ritratti, fotografie e materiale dell’archivio personale del fotografo, che ha seguito e documentato l’operato di Tito per più di 35 anni.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo digitale con testo critico di Antonello Rubini.
Biografia
Ferdinando Amodei, in arte Tito (Colli al Volturno (IS) 1926 – Roma 2018). Pittore, scultore, incisore, membro della Comunità passionista della Scala Santa, ha vissuto dal 1966 a Roma. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze, inizia nel 1964 l’attività espositiva in Italia e all’estero. Molta della sua produzione artistica è stata assorbita da grandi decorazioni in spazi pubblici, specialmente in chiese (affreschi, vetrate, mosaici). Un particolare rilievo, nel suo percorso artistico, ha avuto il tema della Passione sia in pittura che in scultura; si segnalano le Via Crucis in bronzo nei Sassi di Matera ma anche il grande fregio di 30 metri in terracotta del Collegio Massimo all’EUR (Roma) e i mosaici (250 mq) nel Santuario di S. Maria Goretti (Nettuno). E’ stato impegnato anche in opere di carattere civile, come in monumenti per i caduti. Del suo lavoro si sono occupati scrittori e critici noti, pubblicando diversi studi sulla sua arte. Nel 1970 fonda a Roma, attigua alla Scala Santa, la Sala 1 Centro di arte contemporanea.
Nel 1962, per le Edizioni De Luca di Roma, pubblica un’antologica sulla Passione nell’arte contemporanea, da cui fu tratto un documentario premiato alla Biennale di Venezia.
Tito è stato membro della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere al Pantheon e consulente della C.E.I. per l’edilizia di culto. Ha inoltre pubblicato diversi studi sulla Scala Santa e collaborato con riviste d’arte e di informazione religiosa. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche e nelle raccolte di prestigiosi musei del mondo, tra le quali: Albertina di Vienna; Art Gallery e Museum Kelvingrov di Glasgow (Scozia); Museo di Arte Moderna di Tel Aviv; Museo di Gand, Belgio (Raccolta di Jan Hoet); Musei Vaticani; Museo Stauròs di San Gabriele; Museo Bargellini di Cento; Museo Nazionale della Grafica di Roma; Collezione della Farnesina – Ministero degli Affari Esteri; Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma; MUSMA- Museo della Scultura di Matera.

