ESQUILINOGRAM

PERIODO: dal 20 aprile 2018
LUOGO: Profilo Instagram @sala1galleria
CURATORI: Emily Barr, Mary Angela Schroth

COMUNICATO STAMPA 

Dieci fotografi per raccontare la storia più recente della Fotografia negli spazi della galleria Sala 1.

La galleria aderì nel 2001 alla prima edizione di FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma. Nelle sue quindici edizioni la riflessione sul mezzo fotografico è stata al centro degli incontri con gli artisti che hanno avuto modo di confrontarsi nella storica galleria romana fondata da Tito Amodei.
Con FOTOGRAFIA/Sala 1 si rende omaggio all’annuale appuntamento romano con la fotografia, proponendo una rassegna con le opere della collezione Sala 1, parte delle quali è stata già presentata in occasione del Festival Internazionale.
Si ripercorrono i grandi temi affrontati da FOTOGRAFIA, quali l’immigrazione, i contesti urbani, la natura, la storia, la performance e la famiglia. Le opere daranno vita negli spazi di Sala 1 ad una nuova riflessione sul mezzo fotografico e sulla sua potenza comunicativa. Come in un collage eterogeneo le opere di Francesco Amorosino, Ali Assaf, Stefano Fontebasso De Martino, Tatsumi Orimoto, Guido Orsini, Rax Rinnekangas, Thomas Rousset, Susana Serpas Soriano, Chantal Stoman, Heinz Stephan Tesarek trovano una nuova chiave di lettura in un inedito allestimento.
Così diverse fra loro le fotografie raccontano in un bizzarro fil rouge il rapporto tra l’obiettivo e l’Oggetto, alla volte caricato da propri ricordi personale come per Francesco Amorosino, vissuto in maniera “religiosa” nelle foto di Chantal Stoman o rappresentato nel suo puro valore estetico da Guido Orsini, Stefano Fontebasso De Martino, Susana Serpas. L’Oggetto è vissuto anche con ironia, denaturalizzato e rimontato in visioni ai limiti del reale come per le opere di Thomas Rousset. Le letture variano seguendo la visione di Ali Assaf, Rax Rinnekangas, Heinz Stephan Tesarek che hanno colto il rapporto di reciprocità tra la natura e l’uomo. Un’ultima visione è quella di Tatsumi Orimoto, noto performer che della fotografia ha fatto un uso ben più complesso del semplice documento.

La mostra è in collaborazione con la Fondazione Tito Amodei.

Un catalogo della mostra, a cura di Sara Esposito, sarà disponibile in formato digitale.

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