UNDER THE SAME ROOF

Marina Buening, Kristien de Neve, Anita Guerra, Maria Korporal

PERIODO: dal 16 al 30 maggio 2018

LUOGO: Sala 1

COLLABORATORI: IA&A Washington DC

CATALOGO: Edizione Sala 1 n. 138

COMUNICATO STAMPA 

Sala 1 ospiterà l’installazione collettiva Under the Same Roof (Sotto lo stesso tetto) progettata e realizzata da quattro artiste di nazionalità diverse.
Contro le difficoltà e le paure del vivere insieme si sono mosse Marina, Kristien, Anita e Maria, che hanno espresso in quest’opera il desiderio e l’esigenza di una convivenza armoniosa.
Hanno eletto come metafora visiva la costruzione in bambù di un edificio comune a pianta ottagonale con quattro ingressi e quattro mura. I piani verticali come dei muri fungono da diaframma tra interno ed esterno e si intersecano con il corrispettivo piano orizzontale, replicando la nostra condizione umana: esseri viventi in posizione eretta, come elementi comunicanti tra cielo e terra.
Nella dimensione verticale di una parete diaframmatica ciascuna artista connette, con il suo modo di essere e esprimersi, il piano orizzontale in basso del terreno con il piano orizzontale in alto del cielo ed interagisce con gli altri piani verticali.
Le immagini proiettate da Maria Korporal lambiscono i teli trasparenti di Anita Guerra, così come gli specchi esagonali di Kristien De Neve riflettono parte dell’installazione di Marina Buening che usa i selfie delle quattro artiste coinvolte; le diverse opere condividono con la loro diversità lo spazio dell’edificio comune, il quale assume il valore autonomo di un opera collettiva.
Ad un primo sguardo la struttura potrebbe sembrare finita, ma essa è concepita dalle artiste come work in progress.
Alcune domande sono lasciate senza risposta ed è al pubblico che viene richiesto di interagire: all’edificio manca il tetto perché si possa insieme decidere se è opportuno costruirlo o meno. L’installazione a pianta ottagonale potrebbe essere il nucleo di una più grande ed espansa struttura realizzata secondo le nostre volontà e azioni. Resta a noi decidere se entrare e farne parte o meno, costruendo assieme una nuova opera collettiva.
Il progetto sarà documentato in un catalogo digitale a cura della Sala 1.

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